ORDINI DEGLI INGEGNERI DELLA TOSCANA
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Dopo
il riconoscimento a livello europeo dell’importanza delle professioni
intellettuali nella società moderna, del loro insostituibile ruolo di pubblico
interesse quali garanti del pluralismo e dell’indipendenza del cittadino
nell’espletare per quest’ultimo, con la garanzia derivante dal rispetto di
tariffe minime obbligatorie e con le caratteristiche etiche e deontologiche
peculiari del professionista, prestazioni caratterizzate da importanti
contenuti, quali l’alto livello di qualità ed in quanto espressioni di un
libero pensiero per il rispetto dei soli criteri tecnico-scientifici afferenti
alla disciplina oggetto della prestazione, è necessario approfondire alcuni
ragionamenti e trarne le logiche conseguenze .
Se,
come sembra, i professionisti sono riconosciuti detentori di un libero “sapere” e se quest’ultimo è reputato un
patrimonio della società, sia per i motivi sopra esposti che per il fatto che
le “conoscenze” sono considerate una
ricchezza dell’attuale era post-industriale, appare logico che la società
stessa provveda a tutelare l’esercizio e l’autonomia delle libere professioni
intellettuali dalle ingerenze di chi ha interessi diversi sia per gli obiettivi
che per le modalità con le quali tali obiettivi vengono conseguiti.
Tale
tutela deve partire dal presupposto che le professioni costituiscono una “forza sociale” alla quale deve essere riconosciuta,
come tale, autonomia culturale, organizzativa e decisionale che deve essere
garantita da organismi rinnovati, rappresentativi delle libere professioni, ai
quali sia riconosciuta, per legge, la rappresentanza di quest’ultime e quindi
il diritto ad un confronto con le forze politiche e sociali e con la compagine
governativa a livello centrale e regionale.
Tali
organismi non possono non essere individuati negli Ordini e Collegi
professionali i quali, per loro natura, già adesso esercitano molte delle
funzioni di cui si è detto ma che, in occasione della imminente riforma delle
professioni, debbono essere dotati di quegli strumenti ed esser loro
riconosciute quelle prerogative che consentano di conseguire il risultato sopra
esplicitato.
Gli
Ordini e Collegi dovrebbero in sostanza dotarsi di due zone di interfaccia: la
prima, rivolta verso la categoria, per raccoglierne e sollecitarne le esigenze
di aggiornamento, di tutela, di regolamentazione e di risoluzione delle varie
problematiche professionali, la seconda, indirizzata all’esterno, verso la
collettività in generale, per garantire lo standard prestazionale dei propri
iscritti e, in particolare, verso le istituzioni per l’espletamento del ruolo
sociale riconosciuto loro.
Il
riferimento agli attuali Ordini e Collegi è obbligatorio in quanto ad essi ed
ai professionisti che a questi fanno riferimento il legislatore ha riconosciuto
funzioni ed attività che possono riconnettersi alla tutela dei diritti
garantiti al cittadino dal dettato costituzionale: diritto alla salute, alla
sicurezza ed incolumità, alla difesa, alla libera informazione, alla tutela
dell’ambiente ed allo sviluppo e sfruttamento sostenibile delle risorse
planetarie.
Altre
attività professionali potranno, forse in futuro, acquisire un ruolo paritetico
a quello delle professioni adesso regolamentate in Ordini e Collegi, ma solo
dopo che la collettività, e per essa il legislatore, abbia riconosciuto tale
esigenza alla luce dei criteri sopra esplicitati. L’esercizio delle professioni
per adesso non regolamentate potrà avvenire con pari dignità di quelle
regolamentate, ma su piani diversi, senza sovrapposizioni ed interferenze; ciò
non per creare suddivisioni ma per evitare commistioni tutt’altro che
trasparenti, ed unire le due modalità di esercizio della professione in un
unico obiettivo di chiarezza nei confronti del cittadino, ciascuno però con il
proprio ruolo.
Chi,
adesso, auspica ed invoca il rinnovamento nel campo delle professioni
regolamentate forse non ha ben capito la novità cruciale esplicitata già in
altre occasioni e qui meglio precisata ma potrà, sinceramente e fattivamente
adoperarsi al fine di favorire la presente proposta di rinnovamento e sviluppo
delle professioni intellettuali.
Nell’ambito
di tale progetto innovativo, l’organizzazione degli Ordini e Collegi in
organismi più complessi ed unificanti, quali risultano i CUP, sia a livello
regionale che nazionale, risponde a semplici esigenze di logica e di buon
senso; le richieste avanzate in forma unitaria presentano un duplice aspetto
positivo: inducono gli interlocutori politici a tener conto della massa dei
richiedenti e li tranquillizzano sulla più che probabile assenza di critiche,
da parte dei singoli aderenti all’organismo proponente, una volta che tali
richieste siano state accolte.
La
funzione dei CUP è quindi quella di raccogliere, selezionare e convogliare
appropriatamente le domande di cambiamento e di miglioramento delle varie
professioni intellettuali che li costituiscono affinché tali domande abbiano
più probabilità di essere accolte.
E’
evidente che il livello di azione dei CUP dovrà riferirsi a problematiche di
ampio respiro per la peculiarità delle professioni che ad essi fanno capo;
prova ne sia il fatto che già all’interno dei CUP si sono creati almeno tre settori,
ciascuno relativo all’ambito di esercizio di un insieme di professioni. La
validità del CUP si misurerà quindi dalla capacità del medesimo di determinare
l’intersezione degli insiemi di esigenze che ciascuna professione sarà in grado
di rappresentare.
Per
quanto è possibile dedurre ciò che è stato prima espresso circa le modalità e
le caratteristiche di rinnovamento degli Ordini e Collegi dovrebbe risultare un
argomento unificante.
Le
modalità di proposizione verso l’esterno delle idee scaturite dal lavoro dei
CUP non può non soggiacere alle regole che ormai tutti conosciamo sulla
circolazione e sulla pubblicizzazione delle idee in generale. Per quanto
riguarda il CUP Regionale Toscano, il lavoro attuale di assidua partecipazione
ai tavoli settoriali e generale, individuati con la firma del protocollo
d’intesa con la Regione Toscana (risultato già di per sé prestigioso, da
rendere concretamente utile per le professioni), dovrà essere integrato, con
l’aiuto dei colleghi giornalisti, da una fitta ed insistente campagna di
propaganda, sia su temi generali che settoriali, sulla stampa; la prevista
Assemblea di Settembre rientra nella metodica della circolazione delle idee e
della ricerca e verifica del consenso interno che non può non trovare tutti
concordi.
L’ulteriore
passo in avanti verso gli obiettivi prima delineati è sicuramente costituito
dall’organizzazione di un convegno (su un tema unificante) da organizzare
tempestivamente su temi di attualità con la partecipazione di rappresentanti
politici e del mondo della cultura aventi attinenza con il mondo delle
professioni; probabilmente un primo spunto potrà esserci fornito dall’andamento
della legge di riordino delle professioni.
Paolo Berti
DI MERCOLEDI' 12 MARZO 2003 PRESSO VILLA POSCHI A
S.GIULIANO TERME PISA.
*****
VERBALE
DELLA RIUNIONE DI CONSIGLIO DI MERCOLEDI' 9 APRILE 2003 PRESSO L’HOTEL DOMENICO
A MONTE SAN SAVINO AREZZO.
Alle ore 17,00 risultano
presenti:
Ordine di Arezzo: Chiesa delega Montalbano,
Cardinale
Ordine di Firenze: Martarelli, Cinelli
Ordine di Grosseto: Di Felice
Ordine di Livorno: Ciaponi, Berti
Ordine di Lucca:
Ordine di Massa-Carrara: Pregliasco, Tinelli
Ordine di Pisa: Macchi, Cioni
Ordine di Pistoia: Vacca, Mingrino
Ordine di Prato: Guazzini, Vannucchi
Ordine di Siena: Terrosi
Constatato
che sono presenti 9 Ordini Provinciali su 10,
15 Consiglieri e una delega per una valenza di 16 su 20, il Presidente dichiara aperta la Riunione
che ha il seguente O.d.g.:
Alle ore 17,10 entrano Buccino e Micheli con delega di De
Santi.
1)
Approvazione del verbale del precedente Consiglio;
2) Comunicazioni del
Presidente;
3) Il Protocollo d’intesa firmato con i tre Enti
di certificazione dei sistemi di qualità. Divulgazione, prospettive ed
iniziative conseguenti;
4)
Incontro interfederale del 7 u.s. a Bologna. Relazione e approfondimento delle
tematiche trattate:
- DPR 328
- Nuova normativa sismica: ordinanza n. 3274 del
20/03/2003
- Assemblea dei Presidenti
- Tariffe sui Lavori
pubblici
- Riforma delle professioni
5) Testo unico per gli appalti pubblici.
Osservazioni sulla proposta di Legge regionale consegnata nella riunione di
Grosseto;
6) Proposta del documento elaborato dalla
Commissione della Federazione sulle competenze degli ingegneri iunior;
7) Varie ed eventuali.
Punto 1-
Approvazione del verbale del precedente Consiglio:
Il Verbale viene approvato con le modifiche
apportate.
Punto 2-
Comunicazioni del Presidente:
2.1 Perviene dalla Regione Toscana Sesta Commissione,
la convocazione per detta Commissione per martedì 15 aprile alle ore 14,30 con
il seguente o.d.g.: 1) Comunicazioni del Presidente; 2) Proposta di
deliberazione n. 564: “ Modifica della Dotazione organica dell’Ente Parco
Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli”; 3) Proposta di deliberazione n. 787:
“ Programma degli investimenti strategici della Regione. Piano attuativo degli
interventi per il miglioramento della qualità urbana della città di Firenze per
gli anni 2003-2005”; 4) Proposta di deliberazione n. 470: “ Autorità di Bacino
del Fiume Serchio – Comitato Tecnico – Designazione rappresentanti regionali”;
La segreteria invierà, dopo averne fatto richiesta presso la Regione, il testo
del documento all’Ing. Tinelli e all’Ordine Ingegneri di Lucca. 5) Proposta di
legge n. 220: “ Disciplina delle attività agrituristiche in Toscana”.
2.2 Perviene da parte
dell’Ordine Ingegneri di Torino, la copia della lettera inviata al Presidente
del CUP Nazionale Arch. Raffaele Sirica.
2.3 Perviene dall’Ordine
Ingegneri di Grosseto, la nomina del rappresentante a far parte della
Commissione competenze iunior settore trasporti, Riccardo Vannozzi.
2.4 Perviene dall’Ordine
Ingegneri di Grosseto, richiesta di parere su Corsi organizzati dalla provincia
di Grosseto per verificatori di impianti termici. Il quesito si passa alla
Commissione Impianti della Federazione.
Alle ore 17,25 entra Pannini.
2.5 Perviene
dall’Ordine Ingegneri di Grosseto, quesito sui requisiti professionali per
l’iscrizione nel Registro del Personale Tecnico delle Costruzioni Navali. Il
Presidente approfondirà la questione e relazionerà in merito.
2.6 Perviene
dal Centro Studi richiesta di materiale elaborato in occasione di iniziative
formative, tecniche e scientifiche promosse dalla Federazione.
2.7 Perviene
dalla ARSIA Regione Toscana, l’invito a partecipare ad una riunione che si
terrà il 17 aprile p.v. per la presentazione dell’attività formative nel
settore foresta legno ed energia.
2.8 Perviene
dal Comune di Empoli, comunicazione della data per la firma dell’atto
costitutivo dell’Associazione per l’Arno.
2.9 Perviene dall’Ordine
Ingegneri di Prato, copia della lettera inviata al Ministero della Giustizia e
al Consiglio Nazionale, riguardante la richiesta di parere sulle tariffe
professionali per “Ispettore di cantiere”.
Il Presidente informa
sulle Circolari pervenute dal CNI: n. 269 “Convegno dello SNID
Professionale – Roma, 11 aprile 2003”.
Punto 3 – Il Protocollo d’Intesa firmato con i tre
Enti di certificazione dei sistemi di qualità. Divulgazione, prospettive ed
iniziative conseguenti:
Il Presidente dopo aver
ricordato brevemente i contenuti del protocollo d’intesa, conferma che è stato
sottoscritto e che quindi è operativo. Dovrà seguire un momento di divulgazione
e pubblicità, a tale iniziativa, con la collaborazione importante di tutti gli
Ordini. Per questo si ritiene utile Coordinare le iniziative affinché non ci
siano superfetazioni inutili ma si riesca a organizzare sinergicamente le
attività in questo settore. Per questo sarà convocata nella sede della
Federazione, la Commissione Qualità della stessa, con tutti i Coordinatori
delle Commissioni Qualità degli Ordini, per coordinare le attività, concordare
le azioni per pubblicizzare tali accordi e organizzare altre iniziative in
merito.
Punto 4 - Incontro interfederale Toscana, Emilia Romagna e Marche, del 7 u.s. a Bologna. Relazione e approfondimento delle tematiche trattate:
-
DPR 328/2001;
-
Nuova normativa sismica: ordinanza n. 3274 del 20/03/2003;
-
Assemblea dei Presidenti;
-
Tariffe sui Lavori pubblici;
-
Riforma delle professioni.
Il
Presidente illustra i contenuti di tali incontro. La prima cosa di carattere
generale è che non siamo riusciti a ordinare ed approfondire gli argomenti così
come sono enunciati all’odg. Questo perché, parlare del 328/01 significa per la
categoria, ritornare su una ferita ancora aperta. Molto ancora fa discutere, e
quindi gran parte del tempo del dibattito è stato da questo assorbito. Risulta
che sia stato pubblicato su il sito di qualche Ordine, la sentenza TAR sul
ricorso del CNI contro il DPR 328. Soprattutto non si capisce perché ancora
ufficialmente non sia stata trasmessa, da parte del CNI. Si ripropone ancora la
discussione sulle competenze, in particolare sulla Geotecnica e l’Urbanistica.
Il prossimo incontro sarà il 12 maggio a Bologna. In questa discussione che
emerge dalle Federazioni e non solo si dovrà coinvolgere anche il CNI e
l’Assemblea dei Presidenti. Come deliberato a Grosseto la Federazione Toscana
ha proposto che si tratti anche una possibile riorganizzazione dell’assemblea
dei Presidenti. Si è stabilito che alla prossima riunione interfederale sarà
invitata anche la FIOPA. Riguardo alla nuova normativa sismica introdotta con
l’Ordinanza n. 3274 del 20/03/2003 del Presidente del Consiglio, ancora da
pubblicare sulla G.U. si sono registrate molte perplessità. Praticamente
l’Emilia Romagna passa da un territorio prevalentemente non dichiarato sismico
a territorio sismico. Viene sollevato il problema dell’adeguamento anche del
mondo professionale a dover progettare secondo criteri mai presi in
considerazione prima del giorno dell’entrata in vigore di tale Ordinanza. Le
principali novità che l’Ordinanza pone sostanzialmente sono: la classificazione
sismica (con scala diversa) di tutto il territorio nazionale; le nuove
normative che entreranno in vigore dopo centoottanta giorni, per acciaio, c.a.,
c.a.p. e muratura, derivano direttamente dall’EC8, quindi seguono criteri di
progettazione prevalentemente rispondenti a criteri prestazionali, e non
ammetteranno più il calcolo alle tensioni ammissibili. Il Presidente propone
che sarebbe opportuno organizzare dei Corsi di aggiornamento. Una possibilità
potrebbe essere quella che la Federazione studia il programma e trova i
Docenti, e questo pacchetto poi verrebbe gestito dai singoli Ordini, oppure si
potrebbe raggruppare in una sede più Ordini. Questo discorso si può trasferire
anche sull’altro tema dell’Accordo Volontario firmato con la Regione Toscana, sugli
inerti riciclati, che vede l’impegno degli Ordini nel formare ed aggiornare i
propri iscritti su tali argomento. Infatti ricordiamo brevemente che la
Federazione, firmando l’Accordo Volontario si è impegnata su due fronti, con la
R.T.: quello dei corsi di aggiornamento e sulla redazione di un capitolato
prestazionale per gli inerti da riutilizzare.
Sul
tema delle tariffe sui Lavori pubblici, vengono illustrate le situazioni che si
incontrano nelle varie Regioni. Nelle Marche applicano la L. 143 e non il D.M.
4.4.2001. Anche nell’Emilia Romagna è prevalente il ricorso all’applicazione
della vecchia tariffa professionale. Alla base di questa anomala situazione,
sta il fatto che non sia stata presa una posizione netta, attraverso una
circolare, da parte né del Ministero della Giustizia, né da quello delle
Infrastrutture, limitandosi entrambi a pareri dei propri uffici, mai attraverso
atti firmati dai Sottosegretari o Ministri. Questo è l’altro argomento che non
trova in sintonia i presenti alla riunione, con l’operato del CNI. Infatti
nonostante che il Sottosegretario Vietti si sia più volte impegnato, anche di
fronte alla platea congressuale di Sanremo, all’emanare una circolare in
proposito, mai emanata, il CNI ancora enfatizza pareri che per quanto emessi da
alti dirigenti o uffici legali, dei Ministeri dello Stato, sempre pareri
sono. Il risultato è che il D.M.
4.4.2001 non trova applicazione totale.
Si apre la discussione in Consiglio. Chiaramente il tema
dell’Ordinanza pone alcuni problemi anche in Toscana. Anche se in maniera meno
estesa, in Lucchesia molti comuni non classificati sismici adesso con l’entrate
in vigore dell’Ordinanza saranno invece classificati. Ma più che privare
tecnici impreparati nella nostra regione si porrà il problema del transitorio.
Sul fronte dei corsi Macchi, informa che partirà a Pisa un Corso di
aggiornamento di 2 giorni sul tema: “Diagnosi e sicurezza delle costruzioni in
muratura”. Da Martarelli arriva la proposta di riscrivere il 328 almeno per la
parte che riguarda gli ingegneri. Macchi è d’accordo infatti l’On. Vietti aveva
chiesto di fare una proposta. Cardinale sottolinea la necessità di passare ad
una fase propositiva. Non aver riscritto il 328, almeno per la parte che ci
riguarda, vuol dire non avere una rappresentanza “politica” a livello centrale.
Naturalmente ritornando alla sentenza del Tar Lazio sul rigetto del ricorso
contro il Dpr 328 si domandano quali sono le motivazioni del rifiuto.
Punto
5 - Testo unico per gli appalti pubblici. Osservazioni sulla proposta di Legge
regionale consegnata nella riunione di Grosseto:
Riprendendo il discorso aperto a Grosseto, il Presidente
chiede se ci sono osservazioni sul testo a suo tempo distribuito. Cardinale
pone il problema sulla possibilità di rimuovere l’argomento delle regie di
processo. Si pone la domanda sul perché fondamentalmente, per gli Appalti di
LL.PP., il contenzioso è maggiore rispetto alla vecchia legge, e quindi sul
perché la nuova normativa non risolve il problema accennato. Ricorda inoltre
che la L. 109 e s.s.m. e i. è una legge
di processo e quindi se tutti i passi previsti della filiera non vengono
realizzati questo può inficiare il risultato. Cinelli ricorda che lo schema del
disegno di legge proposta da Itaca per una legge tipo delle regioni sul tema
dei LL.PP. è gia stato approvato dalla conferenza delle regioni alcuni giorni
fa, quindi se si vuole incidere con qualche osservazione puntuale forse è il
momento giusto. Il Presidente chiede di formare una Commissione che risulta
cosi formata: Cardinale, Cinelli, Martarelli, Pannini, Terrosi.
Punto 6 - Proposta del documento
elaborato dalla Commissione della Federazione sulle competenze degli ingegneri
iunior:
Il Presidente spiega che l’apposita costituita
Commissione formata da: Angotti, Barale, Berti, Cardinale, Ciaponi, Cinelli,
Dringoli, Martarelli, Mingrino e Pregliasco si è riunita diverse volte. Ogni
componente ha contribuito in vario modo alla composizione di un documento che
tratta le competenze dell’ingegnere iunior nei tre settori di competenza. Il
documento, discusso, emendato, approfondito, è stato condiviso all’unanimità
dai commissari e presentato in bozza stasera. Il documento si allega al
presente verbale. Questo documento, che rappresenta una bozza per aprire la
discussione nei vari Ordini, dovrebbe essere discusso all’interno di essi. Se
saranno proposti degli emendamenti o altri contributi, sarà riportato nella
Commissione che ne farà un’istruttoria per poi riproporre il documento alla
discussione definitiva in Consiglio di Federazione per l’approvazione, ed in
cascata nei vari Consigli degli Ordini. All’unanimità viene condiviso i
percorso tracciato dal Presidente.
Punto 7 -
Varie ed eventuali:
Alle ore 20,08 il Presidente chiude il Consiglio odierno
e fissa il prossimo a Pistoia il 16 maggio ore 16,30.
Il
Segretario
Il Presidente
Dott.
Ing. Antonio CINELLI Dott. Ing. Paolo BERTI
VERBALE DELLA
RIUNIONE DEL CONSIGLIO DI VENERDI’ 16 MAGGIO 2003 PRESSO L’ORDINE DEGLI
INGEGNERI DI PISTOIA.
Alle
ore 17,10 risultano presenti:
Ordine
di Arezzo: Cardinale
Ordine
di Firenze: Cinelli
Ordine
di Grosseto: Assenti
Ordine di Livorno: Ciaponi,
Berti
Ordine
di Lucca: De Santi
Ordine
di Massa-Carrara: Pregliasco,
Tinelli
Ordine
di Pisa: Macchi,
Cioni
Ordine
di Pistoia: Vacca,
Mingrino
Ordine
di Prato: Vannucchi
Ordine
di Siena: Terrosi
Constatato
che sono presenti 9 Ordini Provinciali su 10, e 13 Consiglieri su 20, il
Presidente dichiara aperta la riunione che ha il seguente O.d.g.:
1) Approvazione del verbale del precedente Consiglio;
2) Comunicazioni del Presidente;
3) Discussione, predisposizione ed approvazione del
documento sulle competenze dell’ingegnere iunior;
4) Competenze per l’iscrizione del Registro degli
ingegneri navali;
5) Ordinanza sulla classificazione e normativa
sismica: conseguenze ed attività a seguito della entrata in vigore;
6) Riunione interfederale del 12 u.s. a Bologna;
7) Varie ed eventuali.
Punto 1 - Approvazione
del verbale del precedente Consiglio:
Il verbale viene
approvato all’unanimità con le modifiche evidenziate.
Punto
2 - Comunicazioni del Presidente:
2.1
Perviene dall’Ordine Ingegneri di
Prato, la lettera, inviata al CNI e per conoscenza a tutti gli Ordini d’Italia
e alla Federazione, riguardante alcune considerazioni riferite alla sentenza
del TAR Lazio circa il ricorso del CNI contro il DPR 328/01.
2.2 Perviene dall’Ordine Ingegneri di Prato, le osservazioni
alla bozza preparata dalla Commissione della Federazione, sulle competenze professionali
dell’ingegnere iunior.
2.3
Perviene da Confedertecnica
Toscana, la comunicazione della formazione della Rappresentanza regionale della
toscana, federazione delle associazioni sindacali delle libere professioni
tecniche.
2.4
Perviene dalla Regione Toscana,
comunicazioni relative alla valutazione dell’impatto ambientale degli impianti
eolici. E’ stato predisposto il testo delle Linee guida e il giorno 20 maggio
presso auditorium del Consiglio Regionale saranno presentate. La Federazione è
invitata.
2.5
Perviene dalla Regione Toscana,
le informazioni preliminari su riclassificazione simica del territorio
(ordinanza 3274 del 20.03.03)
2.6
Perviene da “Pegaso” la richiesta
di collaborazione per il sito web.
2.7
Perviene dall’Ordine di Prato,
copia della lettera in risposta ad un proprio iscritto, Ingegnere iunio,
riguardante le competenze
professionali.
Il
Presidente informa sulle Circolari pervenute dal CNI: n. 270 “D.M. 4/4/2001 –
Tariffe per i Lavori Pubblici.”; n. 271 “D.M. 7.2.2003 n. 57 a titolo
regolamento recante modalità di attuazione dell’art. 71 della legge 23.12.2000
n. 388, concernente la totalizzazione dei periodi assicurativi”; n. 272 Esami di Stato di abilitazione all’esercizio
della professione di ingegnere ed ingegnere iunior – prima e seconda sessione
anno 2003”; n. 273 “D.P.R. n. 328/01 – Ricorso TAR Lazio”; n. 274
“ D.M. 4 aprile 2001 – Tariffe per i Lavori Pubblici”; n. 275 “ progetto
di disegno di legge recante riforma del diritto delle professioni
intellettuali”; n. 276 “
Approvazione dotazione organica degli Ordini provinciali – richiesta di parere
– risposta del Dipartimento della Funzione Pubblica – prot. CNI n. 9696”; n.
277 “ Convocazione Assemblea dei Presidenti”; n. 280 “ D.M. 4/4/2001
– Tariffe per i Lavori Pubblici – Sentenza del TAR del Veneto”; n.281 “
Convegno CUP 30 maggio 2003”.
Punto 3 – Discussione,
predisposizione ed approvazione del documento sulle competenze dell’ingegnere
iunior:
Si
tratta il punto successivo.
Punto
4 – Competenze per l’iscrizione del Registro degli ingegneri navali:
Il
Presidente, visto il Codice della Navigazione, il DPR 328 e il Regolamento
della Professione Ingegnere, ha predisposto una lettera, che letta in
Consiglio, è condivisa all’unanimità. Questa sarà inviata a tutti gli Ordini
Ingegneri della Toscana.
Punto 5 – Ordinanza sulla
classificazione e normativa sismica: conseguenze ed attività a seguito della
entrata in vigore:
Il
Presidente ricorda che l’Ordinanza è stata pubblicata sulla G.U. con alcune
modifiche all’art. 2. Ricorda inoltre che i rapporti con la Regione Toscana,
attraverso il responsabile della sismica Arch. Ferrini, sono continui e
collaborativi. All’ultima riunione del 12 c.m. erano presenti tutti i
responsabili degli Uffici Regionali per la Tutela del Territorio, delle varie
province toscane e per la Federazione Mingrino e Cinelli. In quella riunione
sono state ribadite, da parte dei responsabili degli uffici, le numerose perplessità
sulle date da prendere come riferimento, per i vari adempimenti. Infatti se
l’efficacia dell’ordinanza scatta dal momento della sua pubblicazione sulla
G.U. che le modalità che vengono in essa fissate, non si capisce perché, in
alcuni articoli dell’ordinanza si faccia riferimento alla data della stessa.
Dopo ampia discussione in Consiglio, gli indirizzi che deve seguire la
Federazione sono:
1. organizzare un Convegno, in
collaborazione con la R.T. e l’Università;
2. predisporre
dei programmi per corsi di formazione e aggiornamento, riguardo alla sismica,
che potrebbero usufruire di fondi da parte della R.T. E’ gia stato richiesto
all’Arch. Ferrini tale possibilità,
siamo in attesa della risposta.
A Livorno, hanno già un ipotesi su come organizzare tali
corsi.
Alle
ore 18,10 entra Martarelli
De
Santi sarebbe ben felice che questi corsi li organizzasse la Federazione, (da
fare con urgenza) e preannuncia che in merito “invierà in quesito”. Infatti la
provincia di Lucca si trova, fra quelle Toscane, con numerosi Comuni ricompresi
nella nuova mappatura sismica.
Cinelli fa presente che a suo parere, quello della
presunta contrapposizione fra organi istituzionali, deputati all’emanazione di
tali norme tecniche, Ministero delle Infrastrutture (sentito il Consiglio
Superiore dei LL.PP.) e Protezione Civile, è una contrapposizione fra due
scuole di pensiero tecnico, culturalmente diverse fra loro, anche
anagraficamente. Infatti per l’esperienza personale, confermata nella riunione
di Roma del mese scorso, per la presentazione di dette normative e svolto dai
vari gruppi di lavoro, l’età media dei relatori non corrispondeva esattamente a
quella dei “decani” universitari, ma bensì da “giovani” professori, determinati
e motivati a cambiare approccio rispetto al metodo tradizionale di progettazione.
Punto
6 – Riunione interfederale del 12 u.s. a Bologna:
Il
Presidente aggiorna il Consiglio sulla riunione del 12 c.m.. Erano presenti 8
Federazioni, quindi ben più partecipata che della precedente del 7 aprile. E’
stato ribadito che il DPR 328/01, benché nel metodo sia riconosciuta positiva
la suddivisione nei 3 settori fatta dall’art.46, nel merito contiene delle cose
che non ci vanno bene. Le Federazioni vorrebbero dare un contributo al CNI nel
portare avanti l’iniziativa, che mirerebbe a riscrivere nel merito l’articolo,
del Dpr 328, che riguarda esclusivamente gli ingegneri. Il Presidente chiede al
Consiglio il parere su tale iniziativa, e all’unanimità viene deliberato di
perseguire tale obiettivo.
Si
ritorna al punto 3.
Punto 3 – Discussione,
predisposizione ed approvazione del documento sulle competenze dell’ingegnere
iunior:
Il
Presidente legge alcune osservazioni pervenute da vari Ordini, fatte sulla
bozza relativa alle competenze. Ricorda che l’importante è aver chiaro il
significato “politico” che tale documento dovrebbe e potrebbe avere verso
l’esterno. E’ chiaro che va affinato e ridiscusso, ma resta il fatto che il
riuscire a condividere un documento sulle competenze degli ingegneri junior,
sarebbe un grande successo per la categoria. Nella discussione in Consiglio
vengono poste alcune osservazioni.
Macchi pone l’attenzione su due punti: il primo è riguardo alla non possibilità
di fare l’adeguamento sismico; il secondo è sul Collaudo. Terrosi invece si sofferma
sull’aspetto dei piani attuativi, chiedendo che siano meglio identificati e che
siano anche determinate le entità territoriali e/o volumetriche. Il Presidente
ritenendo le osservazioni proposte meritevoli di approfondimento, e quindi
della necessità di maggior tempo per la loro discussione, propone, intanto, di
inviare il documento al Cni così come primo contributo e successivamente di
riprendere e affinare la discussione su i temi proposti.
Il
Consiglio approva.
Punto
7 – Varie ed eventuali:
Alle
ore 20,30 la riunione termina.
Vengono
fissate le date delle prossime riunioni, il 9 Giugno a Livorno ore 16,30, il 30
Giugno a Siena ore 16,00, ed il 16 Luglio a Massa Carrara.
Il Segretario Il Presidente
Dott.
Ing. Antonio CINELLI Dott. Ing.
Paolo BERTI
VERBALE DELLA RIUNIORE DEL CONSIGLIO DI LUNEDI’ 9
GIUGNO 2003 PRESSO L’ORDINE DEGLI INGEGNERI DI LIVORNO.
Alle
ore 17,00 risultano presenti:
Ordine
di Arezzo: Assenti
Ordine
di Firenze: Cinelli
Ordine
di Grosseto: Buccino, Di
Felice delega Del Fa’
Ordine
di Livorno: Ciaponi, Berti
Ordine
di Lucca: Assenti
Ordine
di Massa-Carrara: Pregliasco,
Tinelli
Ordine
di Pisa: Macchi
Ordine
di Pistoia: Vacca,
Mingrino
Ordine
di Prato: Vannucchi
Ordine
di Siena: Terrosi,
Pannini delega Niccolini
Constatato
che sono presenti 8 Ordini Provinciali su 10, 11 Consiglieri e due deleghe per una valenza di 13 Consiglieri su
20, il Presidente dichiara aperta la riuniore che ha il seguente O.d.g.:
1)
Approvazione del verbale del precedente Consiglio;
2)
Comunicazioni del Presidente;
3) Esame del parere della Commissione
Impianti della Federazione in tema di competenze sulla Legge 46/90 ed
approvazione Tariffe Legge 10/91 e Prevenzioni incendi;
4) Risultanze dell’Assemblea dei
Presidenti del 23 u.s.: competenze ingegnere iunior e nuova normativa sismica;
5)
Sviluppi nei rapporti tra CUP Regionale e Regione Toscana;
6)
Tariffe dei lavori pubblici: analisi della situazione ed eventuali iniziative;
7)
Varie ed eventuali.
Punto
1 - Approvazione del verbale del precedente Consiglio:
Il
verbale viene approvato con alcune modifiche.
Punto
2 - Comunicazioni del Presidente:
2.1
Perviene dalla Regione Toscana 1^
Commissione Consiliare, l’invito alla consultazione sulla proposta di
risoluzione n. 28 “ Documento di Programmazione economica e finanziaria 2004”
per il giorno 12 giugno p.v. alle 10,00 presso la sede del Consiglio regionale.
2.2
Perviene dall’Ordine Ingegneri di
Firenze, la copia della lettera di risposta all’Ordine ingegneri di Prato
riguardante le competenze dell’ingegnere iunior.
Il
Presidente informa sulle Circolari pervenute dal CNI: n. 282
“Monitoraggio della spesa del personale. Conto annuale anno 2002”; n. 283
“ Elezioni suppletive del Consiglio dell’Ordine e d.l. 10/06/2002 n. 107 –
parere del Ministero di Giustizia”;
Alle
ore 17,20 entra De Santi.
n. 284 “ D.M. 4/4/2001 – Tariffa per i
Lavori Pubblici – Altre sentenze del TAR del Veneto”; n. 286 “ Effetti
previdenziali introdotti con Delega Fiscale. Legge n. 80/2003 art. 3 comma 1
lett. C. punto 8.
Punto 3 – Esame del parere della
Commissione Impianti della Federazione in tema di competenze sulla Legge 46/90
ed approvazione Tariffe Legge 10/91 e Prevenzioni incendi:
Alle
ore 17,30 entra Cioni.
Il
Presidente ricorda brevemente gli argomenti sui quali, la Commissione Impianti della Federazione
era stata invitata ad esprimersi. Quindi invita Vannucchi, Coordinatore della
Commissione, ad esporre il lavoro
svolto:
Ø
TARIFFE
PROFESSIONALI PER ATTIVITA’ INERENTI LA SICUREZZA E PREVENZIONE INCENDI
L’attività
di redazione di documentazione tecnica
per l’esame progetto e rilascio
del Certificato di Prevenzione Incendi è già definita dal punto di vista
tariffario da molti anni.
Le
novità legislative e procedurali introdotte dalla legislazione negli ultimi
anni hanno individuato nuove attività professionali in merito alla sicurezza
antincendio che invece non trovavano riscontro nella determinazione degli
onorari calcolati secondo la “vecchia” tariffa professionale. Inoltre le nuove procedure imposte dai
Comandi Provinciali dei VV.FF. per il rilascio del C.P.I. implicano una mole di
lavoro ed una assunzione di responsabilità che non trovava riscontro nella
tariffa esistente. Con l’occasione si è
voluto anche “rivedere” alcuni casi ritenuti non correttamente valutati in
passato. La Commissione della Federazione ha iniziato i lavori partendo dalla
proposta presentata in merito dall’Ordine degli Ingegneri di Firenze con lo
scopo di determinare un valore congruo per le prestazioni sopra dette e quindi
valutare correttamente e coscienziosamente la discrezione da applicare per la formulazione
dell’onorario.
I
componenti della Commissione hanno approvato la proposta all’unanimità.
Ø
TARIFFE
PROFESSIONALI PER ATTIVITA’ RICHIESTE DALLA LEGGE 10/91
La
Commissione della Federazione in questo caso ha voluto uniformare ed attualizzare
la tariffa già esistente ed adottata da molti Ordini Provinciali ( a volte
risalente ad una Legge non più in uso come la L. 373) precisando alcuni punti,
correggendo alcuni casi (piccole volumetrie e grandi volumetrie) in cui la
tariffa esistente divergeva in modo oggettivamente non corretto. Con
l’occasione la formula per la determinazione dell’onorario è stata attualizzata
con l’uso diretto dell’euro. I
componenti della Commissione hanno approvato la proposta all’unanimità.
Ø
TARIFFE
PROFESSIONALI PER ATTIVITA’ DI CALCOLO DELLA PROBABILITA’ DI FULMINAZIONE
(PROTEZIONE DA SCARICHE ATMOSFERICHE)
La
Commissione ha proposto una tariffa sulla base della analoga proposta poi
approvata dall’Ordine di Firenze. Tale
proposta tariffaria è al momento in fase di completamento (si stanno
approntando gli esempi applicativi) ma già approvata dalla Commissione di
Federazione e sarà presentata al Consiglio nella seduta di Carrara (Luglio). I
componenti della Commissione hanno approvato la proposta all’unanimità.
Il
Presidente ringrazia Vannucchi e tutta la Commissione per il lavoro svolto, ed
apre la discussione in Consiglio. La proposta di Vacca, di fare una delibera
tipo per far approvare ad ogni singolo Ordine le tariffe deliberate dalla
Federazione, viene accolta all’unanimità. Durante
la discussione viene fatta la proposta di raccogliere tutte le tariffe che la
Federazione ha deliberato, e anche di vedere quali Ordini le hanno a sua volta
adottate con delibera Consigliare. Il
Presidente avanza la seguente proposta operativa: entro fine mese tutti gli
Ordini mandano le loro osservazioni sulle tariffe proposte, vengono passate
alla Commissione che ne cura l’istruttoria, al Consiglio di Federazione del
16/Lug c.a. a Carrara si portano in discussione decisoria. L’iter operativo
sopra esposto viene approvato all’unanimità. Ciaponi chiede di conoscere la
valenza delle Tariffe una volta che sono state approvate dal Consiglio della
Federazione e quindi chiede di esprimersi sulla cogenza o meno delle stesse,
per i Colleghi iscritti agli Ordini Provinciali. Il Presidente ricorda che le
tariffe, una volta approvate dal Consiglio della Federazione, dovrebbero essere
approvate dai Consigli degli Ordini e successivamente fatte rispettare a tutti
gli iscritti.
Punto 4 - Risultanze
dell’Assemblea dei Presidenti del 23 u.s.: competenze ingegnere iunior e nuova normativa sismica:
Il
Presidente introduce l’argomento del punto 4 osservando che l’assemblea dei
Presidenti si è protratta anche alla mattina del giorno 24, ma che lui come tanti
altri colleghi non è potuto restare e quindi l’argomento della Sismica dovrà
essere riportato da qualche Consigliere che si è trattenuto anche la mattina
del sabato.
Il
Presidente ricorda che come deliberato la volta scorsa, il nostro documento
sulle competenze, è stato mandato al Cni. Quel documento è stato il primo
contributo della categoria a livello regionale su tale argomento. Quindi
sicuramente dovrà essere ridiscusso nei Consigli degli Ordini, i quali potranno
proporre le loro osservazioni. Le filosofie sostanzialmente diverse
nell’approccio alle competenze ha visto vincente quella scelta dalla
Federazione rispetto a quella del Cni, che è stata bocciata all’assemblea del
23 u.s. Nel documento del Cni, venivano elencate le competenze esclusive e
quindi si creava uno steccato, intorno all’Ingegnere di secondo livello.
Dicendo che tutto quello che stava fuori era competenza condivisa con altri.
Invece il nostro documento parte dal limitare le competenze dell’ingegnere di
primo livello, e quindi lo steccato lo crea intorno a questa nuova figura.
Altro discorso è l’interpretazione pedissequa da dare alla parola “edile”, che
si trova al punto delle competenze del settore B, sezione civile ed ambientale.
Sia la Federazione che il Cni, su questo punto concordano sul fatto che non sia
possibile limitare le competenze soltanto all’edilizia, e non estenderle, per
esempio all’idraulica, strade ecc. semplicemente per una interpretazione
restrittiva della parola scritta nel Dpr, e che non da giustizia dei percorsi
formativi che vengono seguiti all’Università. Il Presidente esposto quanto
sopra apre la discussione in Consiglio.
Vannucchi,
anche alla luce della lettera scritta dall’Ordine di Firenze in merito alle
risposte date ad un ingegnere iunior, il quale poneva delle domande sulle
competenze, ribadisce la necessità di avere, come Ordini, delle risposte
uniformi. Si domanda se nella discussione sulle competenze dei laureati
triennali non sia bene coinvolgere anche loro e addirittura coinvolgere i
laureandi triennali. Secondo lui, è dovere e convenienza farli intervenire in
questa discussione, e questo fatto è stato sottovalutato. Vannucchi ribadisce
che “Quanto
accaduto agli Ordini di Firenze e Prato circa la necessità di esprimere pareri
in merito alle competenze professionali spettanti agli Ingegneri Iunior era
assolutamente prevedibile ed innescato fatalmente dal D.P.R. 328/01. A rigore
di termini il citato DPR esclude certe competenze per gli Iunior in modo
inequivocabile e nessuna interpretazione di alcun Ente -quale esso sia- può ribaltare il disposto di Legge. E’ ben
vero che la Commissione che la Federazione ha attivato in merito–supportata
giustamente da varie manifestazioni di
intenti- sta sviluppando una visione del problema impostata da altro punto di
vista tendente a smussare la acuta problematica a vantaggio “generale” della
categoria degli Ingegneri, ma resta il
fatto che la Bozza proposta dalla Commissione non è ancora stata discussa né
approvata in Consiglio e che in nessun caso si potrà infine andare contro il
disposto di Legge.
Evidentemente l’Ordine di Prato non è affatto lieto della
presente situazione, così come è (ed è
stato in passato) assai critico verso il DPR in oggetto. Si deve però distinguere fra la ricerca di
una determinazione strategica dell’indirizzo della categoria e la mera risposta
ad una lecita e precisa domanda fatta da un iscritto all’Ordine. Nel caso in questione non esiste altra possibilità se non
confermare quanto sancito dalla Legge.
In merito l’Ordine di
Prato prende atto del difficilissimo lavoro svolto dalla Commissione, ringrazia i componenti per l’impegno profuso
e nel contempo propone:
Ø
Di coinvolgere direttamente i soggetti interessati (Iunior) nella
problematica esortandoli ad affiancare l’Ordine e la Federazione nell’esigere
una maggiore chiarezza da parte del Legislatore.
Ø
Di partecipare direttamente ai lavori della Commissione con uno o più membri salvo l’approvazione
del Coordinatore della Commissione.
Ø
Di continuare il lavoro della Commissione in
modo da arrivare ad una stesura evoluta della risoluzione della Commissione
Ø
Di rinnovare gli sforzi per la “modifica” del
DPR seguendo ogni possibile via e dando contemporaneamente notizia pubblica di
tale intendimento
L’ordine di Prato ritiene
che l’occasione, ancorché spinosa, sia
utile per riproporre un atteggiamento maggiormente sostenibile in merito alla
delicata vicenda.”
Risponde
il Presidente e dice che è vero
che dobbiamo coinvolgere i triennali, ma dopo che si è fatto un nostro
documento.
De
Santi riporta che anche a livello Comunitario si sta definendo le competenze
delle varie professioni, come gli ha ricordato Moutier. Quindi, quella di
definire delle competenze è una questione delicata, andrebbe correlata con
quanto esiste a livello nazionale e comunitario. Nello specifico del documento,
si preoccupa dell’aspetto delle competenze dei triennali e di quelle dei
Geometri, citando per esempio le competenze nelle zone vincolate.
Terrosi
pone il problema del perché spingere subito verso l’alto le
competenze del triennale. Il DPR 328 dice che gli spettano soltanto le
costruzioni edili e queste devono essere. Basta.
Macchi
gli ribatte che questi triennali sono
ingegneri, stiamo attenti a ghettizzarli.
Nel
tentare di rendere fruttuosa al massimo la discussione che si è aperta in
Consiglio il Presidente propone
che ogni Ordine mandi le proprie osservazioni su tale argomento entro fine
mese, la Commissione ne curerà l’istruttoria e sarà riportato in discussione
definitiva al Consiglio di Massa e Carrara.
Come
detto in apertura del punto il Presidente invita Vacca a relazionare sui lavori
della mattina del sabato 24 maggio.
problemi di interpretazioni. Vacca riferisce, e riporta fra l’altro la
richiesta fatta al Presidente Polese, emersa dall’assemblea, di non prendere
posizione fra il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e la Protezione
Civile. Il Presidente ricorda che il 25 giugno si terrà un incontro organizzato
dalla R. T. sulla nuova normativa sismica e mappatura.
Punto
5 - Sviluppi nei rapporti tra CUP
Regionale e Regione Toscana:
Il
Presidente aggiorna sulle varie fasi che hanno visto il Cup e la Regione
Toscana collaborare sulla proposta di legge sulla riforma delle professioni.
Attualmente la proposta della commissione, così detta Vietti, sta andando
avanti e quindi la proposta della R.T. ha perso di efficacia. La R.T. vorrebbe
però, discutere su tale argomento, con una proposta di riforma a livello
regionale. Il Cup frena questa iniziativa, in virtù della legge La Loggia che
dovrebbe riscrivere le competenze regionali nelle varie materie. Il Presidente
informa inoltre che: il 18/06/2003 il Consiglio del CUP dovrà rieleggere un
nuovo Presidente, in quanto il Dott. Panti è dimissionario, per altro incarico
ricevuto a livello Nazionale; si è costituito il Tavolo Tecnico
sull’Urbanistica e la prima riuniore si terrà con l’Assessore Conti il 12 c.m..
Punto
6 - Tariffe dei lavori pubblici: analisi della situazione ed eventuali
iniziative:
Il
Presidente aggiorna sugli ulteriori sviluppi di tale argomento. Ci sono state
ulteriori sentenze del TAR Veneto in merito ed entrambe hanno condannato
l’amministrazione resistente ad applicare il D.M. 4.4.2001. In esse vengono
ribaditi i contenuti del D.M. 4.4.2001, così come richiamati nella Legge
166/2002. Questo è il momento, da parte degli Ordini, di adottare ora ogni
iniziativa per rilanciare il D.M. 4.4.2001, nei confronti delle amministrazioni
pubbliche che lo devono adottare e promuoverlo ulteriormente nei confronti
degli iscritti. A Lucca hanno già preso delle iniziative in merito a questo. La
Federazione per proprio conto, metterà sul sito le sentenze e quant’altro sulla
tariffa, e pubblicherà sul proprio Notiziario on-line contributi in merito.
Il Segretario Il Presidente
Dott. Ing. Antonio CINELLI Dott. Ing. Paolo BERTI
VERBALE DELLA RIUNIONE DEL CONSIGLIO DI LUNEDI’ 30
GIUGNO 2003 PRESSO L’ORDINE DEGLI INGEGNERI DI SIENA.
Alle
ore 16,35 risultano presenti:
Ordine
di Arezzo: Cardinale
Ordine
di Firenze: Martarelli
delega Della Queva, Cinelli
Ordine
di Grosseto: Buccino, Di
Felice
Ordine
di Livorno: Berti
Ordine
di Lucca:
Ordine
di Massa-Carrara: Pregliasco delega
Cerchiai
Ordine
di Pisa: Macchi,
Cioni delega Scasso
Ordine
di Pistoia: Vacca,
Mingrino
Ordine
di Prato: Vannucchi
Ordine
di Siena: Terrosi
Constatato
che sono presenti 8 Ordini Provinciali
su 10, 10 Consiglieri e tre deleghe per
una valenza di 13 su 20, il Presidente dichiara aperta la
riunione che ha il seguente O.d.g.:
1)
Approvazione del verbale del precedente Consiglio;
2)
Comunicazioni del Presidente;
3)
Sentenza del Consiglio di Stato n. 3068/03 – Commenti ed iniziative;
4) Delibera della Giunta Regionale
n. 604 del 16.06.03. Ordinanza P.C.M. n. 3274 – Commenti ed iniziative;
5)
Varie ed eventuali.
Punto
1 - Approvazione del verbale del precedente Consiglio:
Il
verbale viene letto ed approvato all’unanimità.
Punto
2 - Comunicazioni del Presidente:
2.1
Perviene dal Collegio Ingegneri
della Toscana richiesta di inserimento nell’elenco di Enti che hanno i
requisiti per fare formazione nei campi dell’Ingegneria.
2.2
Perviene dall’Ordine Ingegneri di
Prato, il suggerimento di richiedere ai Ministeri competenti per
l’interpretazione dell’art. 46 del DPR 328/01, per far si che la Commissione
della Federazione possa attenersi in merito alla definizione delle competenze
dell’ingegnere iunior.
2.3
Perviene dall’Ordine Ingegneri di
Prato la comunicazione, riguardante le tariffe alla L. 10/91 e VV.F, che è
stata incaricata una commissione per effettuare valutazioni su quanto proposto
dal documento della Federazione.
2.4
Perviene da un iscritto
dell’Ordine di Pistoia, la richiesta di intervenire presso la Regione Toscana,
in merito all’iscrizione all’Albo dei Tecnici dell’Acustica. Il Consiglio
all’unanimità decide di interessare l’Assessore regionale competente,
(Assessore Franci) tramite l’intervento del CUP. Inoltre si attende una memoria
scritta del Collega Vannucchi incaricato dell’istruttoria.
Il
Presidente informa sulle Circolari pervenute dal CNI: n. 287 “Ordinanza
P.C.M. n. 3274 del 20.03.03 pubblicata sul S.O. della G.U. n. 105
dell’8.5.2003”; n. 288 “Assemblea dei Presidenti - Roma, 23-24 maggio 2003 - Verbale; n.289 “
Punto
3 – Sentenza del Consiglio di Stato n. 3068/03 – Commenti ed iniziative:
Alle
ore 17,20 entra De Santi.
Il
Presidente commenta la sentenza e si apre la discussione. L’attenzione con cui
i Consigli degli Ordini, devono vigilare sulle competenze rimane molto alta, ma
nella fattispecie la sentenza non muta il quadro di riferimento, infatti per la
volumetria di cui si parla non ci sono problemi nemmeno per i tecnici
diplomati. Naturalmente non tutti la
pensano alla stessa maniera: infatti – Macchi – la definisce logica, mentre, -
De Santi - la critica in quanto si inserisce in un particolare clima che
favorisce notevolmente l’ampliamento delle possibilità di progettazione da
parte dei Tecnici diplomati.
Alle
ore 17,52 entrano Micheli e Acquaviva.
Punto 4 – Delibera della Giunta
Regionale n. 604 del 16.06.03. Ordinanza P.C.M. n. 3274 – Commenti ed
iniziative
Il
Presidente riassume i contenuti del Convegno, e riporta la Delibera di
recepimento dell’Ordinanza, che la Regione Toscana ha adottato. Il Presidente
riporta le due posizioni emerse anche contrapposte fra il Consiglio Superiore
dei LL.PP. e il Dipartimento della Protezione Civile, rappresentato dagli
interventi rispettivamente da Angotti e Sampaolesi, e l’altra contrapposta,
quella di Calvi. Ritornando alla Delibera prima citata, la spiega
dettagliatamente.
Il
Presidente riferendosi al suo intervento, sottolinea il fatto che il Prof.
Barberi la mattina aveva citato i professionisti, in un passaggio del suo
intervento, in maniera non chiara e piuttosto ambigua. Per chiarire e
rassicurare Barberi, e tutti i presenti, il Presidente ha dichiarato che i
professionisti faranno sicuramente la loro parte, come anche in altre occasioni
hanno fatto e saputo fare. Ancora il Presidente ha sollevato dubbi, sulla
bontà, che la L. R. 52/99, di spostare il deposito del progetto strutturale
dalle Regioni (genio civile) ai Comuni. Ha ribadito che sarebbe una cosa
nefasta.
L’altro
argomento trattato, è il rischio rappresentato dal rischio sismico.
Probabilmente non è al primo posto fra tutti i rischi presenti nei fabbricati
(gas od elettrico, per esempio).
Infine
fa alcune osservazioni sull’introduzione in forma esclusiva e cogente del
metodo agli Stati Limite abolendo quello che è stato il metodo principe da
sempre, cioè quello alle tensioni ammissibili. Si apre la discussione e
Cardinale osserva, proprio sul tema dei due metodi di calcolo (stati
limite/tensioni ammissibili) che l’inserimento dell’ EC8, nella nuova normativa
emanata, è quanto meno singolare, in quanto l’EC8 è ancora in itinere a livello
europeo e nessun paese lo ha adottato nel proprio corpus legislativo. Il fatto
grave è che in Assemblea dei Presidenti non siamo stati capaci di prendere una
posizione chiara e determinata, fra Consiglio dei LL.PP. e Dipartimento di
Protezione Civile, che non necessariamente doveva essere di rifiuto dell’una
per privilegiare l’altra.
Acquaviva,
a tal proposito sostiene che si tratta di un problema “politico”. Rappresenta
la lentezza del Consiglio Superiore dei LL.PP. a prendere qualsivoglia
decisione. E per una serie di motivi non era conveniente prendere una
posizione.
Alle
ore 18,15 entra Ciaponi.
Punto
5 – Varie ed eventuali:
Alle
ore 18,30 il Presidente chiude il Consiglio odierno.
Il Segretario
Il Presidente
Dott.
Ing. Antonio CINELLI Dott. Ing. Paolo BERTI
VERBALE DELLA ASSEMBLEA ORDINARIA DELLA
FEDERAZIONE REGIONALE DEGLI ORDINI DEGLI INGEGNERI DELLA TOSCANA
DI
MERCOLEDI' 12 MARZO 2003 PRESSO VILLA POSCHI A S.GIULIANO TERME PISA.
Alle
ore 18,45 in seconda convocazione risultano presenti: per Arezzo Cardinale e
Montalbano; per Firenze Bartoloni, Cinelli, Della Queva e Martarelli; per
Grosseto Del Fa’ e Di Felice; per
Livorno Baldi,Berti, Canonici, Ciaponi, Quintavalle; per Lucca Lutri e Panico;
per Massa-Carrara Pregliasco e Tinelli; per Pisa Cinelli, Cioni, Del Seppia,
Gronchi, Macchi, Palla e Piu ; per
Pistoia Mingrino, Moranti, Pellegrini e Vacca ; per Prato Guazzini, Morelli,
Pedrizzetti e Primi; per Siena Terrosi e Toscano.
A
tutti i partecipanti viene consegnato l’aggiornamento dettagliato sulle
iniziative intraprese dalla Federazione nell’anno marzo 2002 – marzo 2003.
Verificato
le presenze il Presidente dichiara aperta l’Assemblea Ordinaria.
Il
Presidente ringrazia i presenti ed in particolare l’Ordine di Pisa per aver
ospitato l’Assemblea, ed introduce gli
argomenti all’Ordine del Giorno:
1)
Relazione del Presidente sulle iniziative in corso;
2)
Presentazione ed approvazione del Bilancio Consuntivo 2002 e Preventivo 2003;
3)
Varie ed eventuali.
Punto
1- Relazione del Presidente sulle iniziative in corso:
Il
Presidente prima di illustrare le iniziative ribadisce che il momento
dell’Assemblea è un momento importante per dialogare su argomenti e
problematiche, relativi ad ogni Ordine. Fa una carrellata su i lavori svolti
durante l’anno passato ed illustra gli scenari che si dovranno affrontare
nell’anno in corso. Menziona tutte quelle iniziative già concluse e comunque
avviate fra le quali ricorda i lavori fatti dalla: Commissione Qualità, la
Commissione per l’esame di Stato e le competenze ingegneri triennali. Aggiorna
sui rapporti istituzionali con la Regione Toscana, fra i quali la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con
l’Assessore Carla Guidi, che istituzionalizza un tavolo generale di confronto
su tutte le proposte di legge emanate dalla Regione Toscana, l’iscrizione nel
registro dei gruppi d’interesse accreditati, ai sensi dell’articolo 2 della
legge regionale 18 gennaio 2002, n. 5 relativa a: “ Norme per la trasparenza
dell’attività politica e amministrativa del Consiglio regionale della Toscana”. Abbiamo svolto azione
trainante nella costituzione del Cup Toscano, ed attraverso il Cup siamo stati
e tuttora siamo coinvolti nella scrittura della “Riforma delle Professioni” in
stretta collaborazione con la Regione. Abbiamo inoltre istituito un sito web
della Federazione dove fra le molte notizie è possibile partecipare a forum su
argomenti di attualità professionale. Sempre attraverso il siti web sarà
possibile inviare il Notiziario della Federazione online.
Punto
2 - Presentazione ed approvazione del Bilancio Consuntivo 2002 e Preventivo
2003:
Il Presidente da la parola al
Tesoriere che illustra il Bilancio consuntivo
2002 e quello preventivo del 2003.
Alla
fine dell’esposizione si apre la discussione fra i partecipanti all’Assemblea.
Viene sottolineato il fatto che per
svolgere le attività necessarie ai nuovi compiti ed impegni che la Federazione
deve affrontare, non è possibile pensare di ridurre la quota, o comunque di non
adeguarla, a quelle che sono le nuove necessità di cassa. Se veramente si crede
nell’operato, ma soprattutto in quello che la Federazione deve ancora svolgere
e può svolgere, è chiaro che il segnale inequivocabile è determinato dalla
disponibilità con cui si vanno a finanziare i nuovi programmi, dimostrando così
sostegno e fiducia. Macchi propone di
discutere in sedute diverse i bilanci. Cioè di non far coincidere la discussione
in Consiglio e nello stesso giorno la discussione in Assemblea.
Alle ore 19,40 entrano Baldi e Ciaponi.
Il
Bilancio Consuntivo 2002. viene approvato
all’unanimità.
Alle
ore 19,45 entrano Terrosi e Toscano.
Alle
ore 19,50 entra Acquaviva.
Il Bilancio Preventivo 2003 viene approvato all’unanimità.
Punto 3 – Varie ed eventuali:
Nessuna.
Alle ore 20,10 il Presidente,
ringraziando tutti i partecipanti,
dichiara chiusa l’Assemblea odierna.
Il Segretario
Il Presidente
Dott. Ing. Antonio CINELLI Dott.
Ing. Paolo BERTI
Facendo seguito alla
newsletter n. 01/2003 relativa all’Ordinanza in argomento, pubblicata sulla
Gazzetta Ufficiale n. 72 del giorno 8 maggio 2003, si ricorda che il testo
della medesima si trova su:
www.rete.toscana.it/sett/ambiente/sismica
Ricordiamo a chi vuole
partecipare alla discussione sull’Ordinanza, ma anche sulle altre normative ivi
menzionate, è aperto il “forum” dal nome SISMICA sul sito della
Federazione:
www.federazioneingegneri.toscana.it
REGIONE TOSCANA
GIUNTA REGIONALE
Proponente
TOMMASO FRANCI
DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI E AMBIENTALI
Pubblicita’/Pubblicazione: Atto soggetto a pubblicazione integrale
Dirigente Responsabile:Maurizio Ferrini
Estensore: Andrea Melozzi
Oggetto:
Indirizzi generali e prime disposizioni sulla riclassificazione sismica
della Regione Toscana, in applicazione dell'Ordinanza del Presidente del
Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20.03.2003 - "Primi elementi in materia
di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e
di normativa tecniche per le costruzioni in zona sismica"
Presidente della seduta: CLAUDIO MARTINI
Segretario della seduta: CARLA GUIDI
Presenti:
TITO BARBINI PAOLO
BENESPERI CHIARA BONI
AMBROGIO BRENNA SUSANNA
CENNI RICCARDO CONTI
TOMMASO FRANCI MARCO
MONTEMAGNI ANGELO PASSALEVA
MARIA CONCETTA ZOPPI
Assenti:
ENRICO ROSSI
ALLEGATI
N°: 7
ALLEGATI:
Denominazione Pubblicazione Tipo di trasmissione Riferimento
1 Si Cartaceo+Digitale rif. all. 1
http://www.rete.toscana.it/sett/pta/sismica/delibera_riclass/allegato_1.pdf
2 Si Cartaceo+Digitale rif. all. 2
http://www.rete.toscana.it/sett/pta/sismica/delibera_riclass/allegato_2.pdf
3 Si Cartaceo+Digitale rif. all. 3
http://www.rete.toscana.it/sett/pta/sismica/delibera_riclass/allegato_3.pdf
4 Si Cartaceo+Digitale rif. all. 4
http://www.rete.toscana.it/sett/pta/sismica/delibera_riclass/allegato_4.pdf
5 Si Cartaceo+Digitale rif. all. 5
http://www.rete.toscana.it/sett/pta/sismica/delibera_riclass/allegato_5.pdf
6 Si Cartaceo+Digitale rif. all. 6
http://www.rete.toscana.it/sett/pta/sismica/delibera_riclass/allegato_6.pdf
7 Si Cartaceo+Digitale rif. all. 7
http://www.rete.toscana.it/sett/pta/sismica/delibera_riclass/allegato_7.pdf
Note:
LA GIUNTA REGIONALE
Visto il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 e, in particolare,
l'art. 93, comma 1, lettera g) concernente le funzioni mantenute allo Stato in
materia di criteri generali per l'individuazione delle zone sismiche e di norme
tecniche per le costruzioni nelle medesime zone, sentita la conferenza
unificata ai sensi del comma 4, nonché l'art. 94, comma 2, lettera a) recante
l'attribuzione di funzioni alle Regioni e agli Enti locali in materia di
individuazione delle zone sismiche, formazione e aggiornamento degli elenchi
delle medesime zone;
Vista la LR 88 del 1.12.1998 di attuazione della riforma amministrativa
ed in particolare l’art.9 –Disciplina generale delle funzioni- che individua
come materia riservata alla regione l’individuazione delle zone sismiche;
Ricordato che la Regione Toscana ha avviato fin dal 1982, specifici
programmi rivolti alla conoscenza ed alla valutazione del rischio sismico
regionale, che tra l’altro hanno permesso di attivare concrete iniziative per
la definizione di interventi preventivi in Garfagnana e Lunigiana sia rivolti
all’adeguamento sismico di edifici strategici (nel 1986) sia rivolti a dare
contributi economici per il miglioramento sismico di edifici residenziali (dal
1997) e per la valutazione degli effetti locali dei maggiori centri urbani (dal
1998);
Ricordata la L.R. n° 56 del 30.7.1997 per l’avvio di interventi di
riduzione del rischio nell’area della Garfagnana e Lunigiana e il Programma
Ambientale adottato dal Consiglio Regionale nel 2000 che prevede interventi e
finanziamenti descritti nelle schede 5, 6 e 16;
Ricordato che dopo il terremoto del Molise del 31 Ottobre 2002, il
Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con decreto
del 4 Dicembre 2002 n° 4485, nelle more dell’espletamento degli adempimenti
previsti dall’art. 93 del DL 112/98 riteneva necessario fornire urgentemente
alle Regioni criteri generali attinenti alla classificazione sismica, nonché
proporre norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche ed a tal fine
costituiva un gruppo di lavoro, coordinato dal Dip.to della Protezione Civile,
incaricato di predisporre la documentazione utile alle finalità enunciate;
Vista l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n° 3274 del
20.03.2003 - “Primi elementi in materia di criteri generali per la
classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le
costruzioni in zona sismica”, (pubblicata sul Supplemento Ordinario n° 72 della
Gazzetta Ufficiale n° 105 del 8 Maggio 2003);
Preso atto che l’Ordinanza PCM n° 3274 del 20.03.03 all’art. 1 approva:
·
i “Criteri per l’individuazione delle zone sismiche - individuazione,
formazione e aggiornamento degli elenchi delle medesime zone" e che in una
“fase di prima applicazione” la classificazione regionale si basa su un elenco
di comuni fornito direttamente nell’Ordinanza (all. 1);
·
le “Norme tecniche per il progetto, la valutazione e l’adeguamento
sismico degli edifici” (all. 2);
·
le “Norme tecniche per progetto sismico dei ponti” (all.3);
·
le “Norme tecniche per il progetto sismico delle opere di fondazione e
sostegno dei terreni” (all. 4);
Ricordato che, come emerge nella parte narrativa dell’Ordinanza, la
documentazione inerente la riclassificazione sismica e la nuova normativa
tecnica per le costruzioni in zona sismica, proposta dal Capo del Dip.to della
Protezione Civile, ha acquisito l’intesa del Ministro delle Infrastrutture dei
Trasporti e quella del Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni
e delle Province autonome di Trento e Bolzano;
Considerato, come evidenziato all’art.1 dell’Ordinanza, che il
provvedimento è stato assunto in considerazione del carattere di urgenza per
fornire una mappa aggiornata del rischio sismico rispetto alla precedente
riclassificazione che risale al 1982, nelle more dell’espletamento degli
adempimenti di cui alla competenza statale (art. 93 comma 1, lett.g) del Dlgs
112/98, ferme restando le competenze delle regioni e degli enti locali di cui
all’art.94, comma 2 lett.a);
Rilevato in tal senso che l’Ordinanza prevede il rinvio della piena
applicazione delle competenze statali e regionali previste nel Dlgs 112/98,
alla realizzazione di una nuova mappa di pericolosità, di riferimento a scala
nazionale, che soddisfi integralmente i criteri della riclassificazione
definiti all’All. 1 e che lo Stato si impegna a realizzare entro 12 mesi (All.
1-criteri per la riclassificazione- punto 4 – aggiornamenti -, lett. m);
Preso atto che ai sensi del punto 3 – prima applicazione- previsto all’All.
1 dell’Ordinanza si prevede che i 103 Comuni toscani interessati dalla nuova
riclassificazione e che prima erano non classificati ai sensi del DM LL.PP.
19.3.1982, sono quelli riportati all’all. a) del citato all.1 e che sono
individuati nell’allegato 2 alla presente deliberazione:
·
n. 4 Comuni passano da Non Classificati a classificati di Zona 2 (ex 2a
categoria);
·
n. 77 Comuni passano da Non Classificati a classificati di Zona 3 (ex 3a
categoria);
·
n. 22 Comuni passano da Non Classificati a classificati di Zona 4;
Rilevato altresì che il contenuto della riclassificazione e della
normativa è fortemente innovativo rispetto alle precedenti (DM Lavori Pubblici
del 19.3.1982 e del 16.1.1996), in quanto rivolta a recepire gran parte degli
indirizzi della comunità scientifica internazionale ed in particolare gli
standard previsti dalla normativa sismica europea (EC8), prevedendo la
progettazione e la verifica delle opere e delle costruzioni in zona sismica con
gli stati limite e quindi in termini di accelerazioni al suolo;
Rilevato in tal senso che l’Ordinanza prevede:
·
la possibilità di modificare la riclassificazione e la normativa in
relazione alla sperimentazione ed applicazione con particolare riguardo agli
edifici in muratura dei centri storici (art.2, comma 2);
·
la necessità di avviare la formazione e la diffusione delle nuove
normative tecniche coinvolgendo gli ordini professioni e la comunità
scientifica, nell’ambito di programmi concordati tra il DPC e le Regioni
(art.3) e di istituire un centro di formazione e ricerca ed una rete di
laboratori universitari nel campo dell’ingegneria sismica (art.4);
Rilevato inoltre che l’Ordinanza prevede di avviare un’ulteriore
significativa e strategica azione di riduzione del rischio sismico attraverso
la preventiva valutazione di sicurezza degli edifici strategici ed a quelli
rilevanti alle conseguenze del collasso (fatto salvo per gli edifici progettati
con le norme vigenti dopo il 1984), che i proprietari di tali edifici dovranno
effettuare entro 5 anni (art.2, comma 3), per le quali però al momento non sono
individuate specifici ed aggiuntivi stanziamento economici (art.3, commi 2 e3);
Rilevato altresì che anche in questo caso l’Ordinanza prevede una azione
graduale nel tempo:
·
entro 6 mesi il DPC e le Regioni d’intesa fra loro devono definire, il
programma temporale di svolgimento delle verifiche sulla base delle risorse
disponibili, nonché la tipologia degli edifici e delle opere da verificare, le
indicazioni per le verifiche tecniche da eseguire (art.2, comma 4);
·
entro 5 anni i proprietari pubblici e privati devono completare le
verifiche;
Ricordato che la Regione Toscana, d’intesa con il Gruppo Nazionale per
la Difesa dai Terremoti, effettuò nel 1988-90 una estesa indagine di
vulnerabilità sismica su circa 3000 edifici pubblici strategici di 110 Comuni
della Toscana, acquisendo dati per la stima dei valori di vulnerabilità, di
danno e costi attesi;
Ricordato inoltre che il Dip.to delle Politiche Formative, nell’ambito
delle attività relative all’Anagrafe Edilizia Scolastica, ha definito d’intesa
con il Dip.to Politiche Territoriali e Ambientali, le modalità relative
all’acquisizione di dati specifici sulla vulnerabilità sismica; tale attività è
stata applicata in prima fase su oltre 50 scuole della Garfagnana e Lunigiana
dal luglio 2002, durante la quale, per alcuni edifici scolastici è stata
segnalata ai Comuni la necessità di una sospensione delle attività scolastiche
e per altri è stata comunque riscontrata una vulnerabilità per la quale sono in
corso ulteriori approfondimenti;
Ritenuto opportuno, in attesa delle indicazioni generali previste
all’art.2 comma 4, di individuare, alcune tipologie d’uso rispondenti alle
caratteristiche degli edifici ed opere di tipo strategico o rilevanti alle
conseguenze di un loro collasso, affinchè i Comuni previa idonea istruttoria,
possano procedere a segnalarli agli Uffici Regionali della Tutela del
Territorio competenti per provincia; con successivi atti la struttura
competente del Dip.to Politiche Territoriali e Ambientali, assumerà le
iniziative necessarie per il coordinamento e le disposizioni operative;
Ritenuto pertanto di adottare l’elenco degli edifici e delle opere
strategiche e rilevanti riportato nell’allegato n° 7 alla presente
deliberazione, ricordando che tale elenco costituisce una prima indicazione e
che i Comuni dovranno attenersi alle successive indicazioni nazionali al fine
di perseguire la finalità di salvaguardia prevista all’art.2 comma 3
dell’Ordinanza;
Preso atto infine che l’Ordinanza prevede un periodo e procedure
transitorie più ampie di quelle previste dalla Legge 64/74 con l’art.30,
affinchè abbia efficacia il sistema di azioni coordinate fra loro e che sono
state sopracitate, ed in tal senso i proprietari siano essi pubblici che
privati che hanno una costruzione in corso alla data della presente ordinanza
(art.2, comma 2, 1° periodo) o che concludano la progettazione entro 18 mesi,
possono decidere se proseguire con le normative esistenti o adottare le nuove
normative sismiche;
Considerato peraltro che l’Ordinanza, esclude tale periodo transitorio
agli edifici strategici e rilevanti definiti all’art. 2, comma 3;
Tenuto conto che l’Area attività legislative e giuridiche del
Dipartimento Presidenza e Affari legislativi e giuridici, con nota del 13
maggio 2003 (prot. n. 101/8418/12.1), si è espressa nel senso dell’applicazione
della citata ordinanza n. 3274/2003 a decorrere dal momento della sua adozione
ossia dal 20.03.2003 in considerazione della natura stessa dell’atto ordinanza
che è destinato ad incidere immediatamente sulle situazioni oggetto della sua
attenzione;
Preso atto peraltro della Nota esplicativa dell’ordinanza PCM 3274/03,
emanata dal Dip.to della Protezione Civile in data 4 Giugno 2003, nella quale
la decorrenza dell’Ordinanza è indicata all’atto della pubblicazione della
stessa sulla GU del 8 Maggio 2003 e che dallo stesso termine decorrono i tempi
previsti dall’art. 2, comma 2 (costruzioni in corso, progetti approvati o
appaltati, norma transitoria di 18 mesi, ecc.), comma 3 (programmi per le
verifiche di edifici strategici e sensibili, ecc. ) e comma 4 (definizione
elenco edifici, procedure per le verifiche, ecc);
Ritenuto pertanto in sede di prima applicazione di prendere atto della
data di decorrenza dell’Ordinanza PCM 3274/03 per quanto indicato della citata
Nota esplicativa emanata dal DPC in data 4 Giugno 2003, in attesa di un
chiarimento di natura giuridica sulla valenza amministrativa dell’Ordinanza
medesima che gli Uffici regionali competenti promuoveranno al Dip.to della Protezione
Civile di Roma;
Preso atto altresì che per i Comuni che l’Ordinanza della Presidenza del
Consiglio dei Ministri, classifica sismici in zona 4 a bassa sismicità, si
prevede all’art.2, comma 1 di affidare alle Regioni la competenza di introdurre
o meno l’obbligo della progettazione antisismica;
Considerato che non sono stati indicati nell’Ordinanza, criteri ed
indirizzi tecnico applicativi affinchè le Regioni possano applicare tale
disposto, senza che questo non possa essere inteso come una riduzione della
sicurezza delle persone;
Ritenuto pertanto di prevedere che anche per i Comuni classificati
sismici in zona 4, riportati in allegato alla presente deliberazione, si debba
adottare la progettazione antisismica per le nuove costruzioni e per gli interventi
sul patrimonio edilizio esistente, fermi restando i contenuti semplificati
delle norme tecniche e il regime transitorio dei 18 mesi sopra descritto;
Ricordato che l’art. 12 della l.r. 21 marzo 2000 prevede un parere
obbligatorio del Consiglio delle autonomie locali “sulle proposte di atti
all’esame del Consiglio regionale che attengono alla determinazione o
modificazione delle competenze degli enti locali” come trattasi nel caso in
esame;
Considerato che l’art. 21 lett. p) dello Statuto regionale riserva al
Consiglio tutte le funzioni non espressamente attribuite ad altri organi
regionali dalla legge regionale o da atti ad essa sovraordinati e che appare
necessario sottoporre alla deliberazione consiliare l’obbligo di progettazione
antisismica per i Comuni ora classificati in zona 4 (all. 4) dalla citata
ordinanza n. 3274/2003 in quanto ai sensi dell’art. 13 della L.R. n. 52/1999 il
Consiglio regionale è chiamato ad approvare apposite istruzioni tecniche per i
controlli e collaudi antisismici;
Considerato che la decorrenza dell’applicazione delle normative tecniche
per i Comuni classificati dall’Ordinanza in zona 4, sia prevista dal giorno
successivo alla pubblicazione sul BURT della delibera di Consiglio Regionale;
DELIBERA
1) di prendere atto dell'elenco dei Comuni classificati sismici del
territorio della Regione Toscana, contenuto all’A dell’all.1 (Criteri per
l’individuazione delle zone sismiche - individuazione, formazione e
aggiornamento degli elenchi delle medesime zone) all’Ordinanza PCM 3274 del
20.03.2003 per quanto indicato nella Nota esplicativa del Dip.to Protezione
Civile emanata il 4.06.2003, quale “prima applicazione” dell’Ordinanza medesima
e che vengono riportati nei seguenti allegati, parti integranti e sostanziali
della presente deliberazione:
·
all. n° 1 - elenco di tutti i comuni della Toscana classificati sismici
con l’Ordinanza 3274 del 20.3.2003;
·
all. n° 2 – elenco dei Comuni della Toscana oggetto di riclassificazione
e che prima non erano classificati sismici;
·
all. n° 3 - cartografia del territorio regionale con i comuni
classificati sismici nelle zone 2, 3 e 4;
2) di prendere atto che l’entrata in vigore
dell’ordinanza n. 3274/2003 del Dipartimento della protezione civile della
Presidenza del Consiglio dei Ministri decorre dal 8 Maggio 2003, data della sua
pubblicazione sul Supplemento Ordinario n. 72 alla Gazzetta Ufficiale n. 105,
così come dalla medesima data decorrono i tempi previsti nell’art. 2 commi 2,3 e 4 dello stesso
atto;
3) di prendere atto del
regime transitorio previsto dall’art.2 comma 2 che di fatto sostituisce quello
previsto dall’art.30 della Legge 64/74;
4) di individuare al
fine di completare gli interventi di ricostruzione in corso con le norme
tecniche previgenti, i territori colpiti dagli eventi sismici: del 10.10.1995
in Lunigiana, del 26.9.1997 in Valtiberina, del 1.4.2000 nel M.te Amiata, e del
26.11.2001 in Valtiberina e Casentino;
5) di individuare quali zone a bassa
sismicità ai sensi della Legge 64/74 così come già avvenuto per l’Area
Napoletana con la classificazione del 1982, i comuni che con la classificazione
dell’Ordinanza 3274/03 ricadano nella zona 3 e nella zona 4 (all. n° 5);
6) di prevedere quale prima applicazione
che ai sensi dell’art. 1 della L.R. 88/82 che i progetti depositati nei comuni
a bassa sismicità di cui al precedente punto 5) siano esclusi dal controllo di
merito di cui all’art.6 della citata LR 88/82, fatta eccezione per gli edifici
strategici e rilevanti di cui 3° comma dell’art. 2 citato;
7) di adottare l’elenco
degli edifici e delle opere strategiche e rilevanti riportato nell’all. n° 7
alla presente deliberazione, ricordando che tale elenco costituisce una prima
indicazione e che i Comuni dovranno attenersi alle successive indicazioni
nazionali al fine di perseguire la finalità di salvaguardia prevista all’art.2
comma 3 dell’Ordinanza;
8) di rinviare a successivi atti
amministrativi, la definizione degli adempimenti regionali che devono essere
assunti (entro 6 mesi dall’Ordinanza) d’intesa con il Dip.to della Protezione
Civile, ai sensi del comma 4 dell'art. 2 dell'ordinanza, in merito alla
tipologia degli edifici e delle opere da verificare, alle indicazioni ai
proprietari degli edifici e delle opere per le verifiche tecniche da eseguire
ed al programma temporale di svolgimento delle verifiche sulla base delle
risorse disponibili;
9) di individuare, in fase di prima
applicazione, ritenendo questi a maggior rischio sismico, l’elenco dei comuni
classificati sismici (all. n° 6) nei quali i proprietari degli edifici e delle
opere di cui all’art. 2 comma 3 dell’Ordinanza 3274, dovranno avviare
prioritariamente le verifiche di cui al precedente p.to 8), nei comuni della
fascia appenninica che venivano confermati dal lavoro del 1998 ed aggiungere a
questi i comuni dell’Amiata interessati da un forte terremoto nel 1919;
10) di rinviare ad atti successivi la
disciplina dell’obbligo della progettazione antisismica per i Comuni ora
classificati in zona 4 (all. 4), così come riportato in narrativa;
11)
di collaborare altresì, sulla base dei modelli formativi e delle risorse
scientifiche, professionali e finanziarie che verranno definite e conferite
dallo Stato, in rapporto alla prevista promozione e realizzazione a cura del
Dipartimento della protezione civile, alla definizione di “programmi di
formazione e di diffusione delle conoscenze volti ad assicurare un'efficace
applicazione delle disposizioni dell’ordinanza 3274/03” (art. 3);
12)
di promuovere ogni altra determinazione regionale che, anche in rapporto con
gli Enti locali, le Università, il mondo professionale e produttivo, venga
ritenuta utile per sviluppare una maggiore garanzia e tutela nella materia in
oggetto;
13)
di trasmettere la presente deliberazione a tutti i Comuni della Toscana, a
tutti gli enti locali, agli Ordini professionali ed alle categorie economiche.
Il
presente atto è soggetto a pubblicità ai sensi della legge Regionale n° 9/95 in
quanto conclusivo del procedimento amministrativo regionale.
In
ragione del particolare rilievo del provvedimento, che per il suo contenuto
deve essere portato a piena conoscenza della generalità dei cittadini, se ne
dispone la pubblicazione per intero, ivi compresi gli allegati, sul Bollettino
Ufficiale della Regione Toscana ai sensi dell’ art. 3, comma 2 della Legge
Regionale n° 18/96.
SEGRETERIA
DELLA GIUNTA
IL COORDINATORE
VALERIO PELINI
Il Dirigente Responsabile MAURIZIO FERRINI
Il Coordinatore ROBERTO
FORZIERI
Il DPR in argomento comincia ad innescare alcune
problematiche inerenti le competenze all’interno della nostra categoria; la
prima di esse è chiaramente intuibile dal testo della risposta che la
Federazione ha trasmesso all’Ordine provinciale dal quale era partita la
richiesta di chiarimenti.
Oggetto: Considerazioni sulla
iscrivibilità di un ingegnere laureato in Ingegneria della Telecomunicazioni
nel registro di cui all’art. 275 del Regolamento per l’esecuzione del Codice
della navigazione come ingegnere navale.
Nella riunione di Consiglio del 16 u.s. si sono
ritenute meritevoli di approvazione le seguenti osservazioni relative
all’oggetto.
L’argomento di cui si tratta presenta due distinti
aspetti: quello sostanziale, di merito e quello legato all’immagine della
professione di ingegnere e quindi della categoria.
Per quanto riguarda il primo di essi, appare
difficile sostenere, oggettivamente, che un ingegnere delle telecomunicazioni
(laureatosi quindi con il previgente sistema) possa possedere le competenze di
un ingegnere navale e poter quindi essere iscritto in un Registro, nel quale
(proprio perché non in possesso di quest’ultimo tipo di laurea) non poteva
essere iscritto, solo per aver scelto di appartenere al settore b) della
sezione A dell’Albo nel quale saranno presenti gli ingegneri navali (sia del
vecchio che del nuovo sistema). Ciò equivarrebbe a sostenere una sorta di
acquisizione di competenza “per contatto” o “per contiguità” capace di
modificare, a ritroso nel tempo, le caratteristiche formative dei colleghi.
Relativamente al secondo aspetto, premesso che, se
fosse accettabile quanto richiesto dal collega ingegnere delle
telecomunicazioni, non si capisce come si potrebbe impedire a qualsiasi altro
ingegnere di vecchia formazione, che sia transitato nel settore b), di
iscriversi nel Registro degli ingegneri navali, appare oltremodo
controproducente, a livello di immagine della categoria, dare l’impressione di
voler sostenere l’acquisizione, immeritata, di titoli sfruttando la
farraginosità e la (fantasiosa e
ingiustificata) interpretazione di un articolato di legge che per primi noi
stessi respingiamo.
Cordialità.
Il
Presidente
(
Dott. Ing. Paolo BERTI )
DOCUMENTO |
SENTENZA
n. 2651 |
FONTE |
TAR
VENETO |
TIPO DOCUMENTO |
SENTENZA
|
NUMERO |
2651 |
DATA |
/ / ----/--/-- |
RIFERIMENTO |
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NOTA |
INTERO
TESTO |
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TITOLO |
TARIFFA
- OPERE PUBBLICHE - LEGITTIMITA' - RICHIAMO AL D.M. 4/4/2001 |
TESTO |
SENTENZA |
DOCUMENTO |
SENTENZA
n. 2653 |
FONTE |
TAR VENETO
|
TIPO DOCUMENTO |
SENTENZA
|
NUMERO |
2653 |
DATA |
/ / ----/--/-- |
RIFERIMENTO |
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TITOLO |
TARIFFA
- OPERE PUBBLICHE - LEGITTIMITA' - RICHIAMO AL D.M. 4/4/2001 |
TESTO |
Ric.
n.752/2003 Sent. n. 2653/03 |
DOCUMENTO |
SENTENZA
n. 2813 |
FONTE |
TAR
VENETO |
TIPO DOCUMENTO |
SENTENZA
|
NUMERO |
2813 |
DATA |
/ / ----/--/-- |
RIFERIMENTO |
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TITOLO |
TARIFFA
- OPERE PUBBLICHE - LEGITTIMITA' - RICHIAMO AL D.M. 4/4/2001 |
TESTO |
Ric. n.
821 del 2003 Sent. n. 2813/03 |
11/03/2003
SENTENZA n. 1791 |
|
FONTE |
TAR
LAZIO |
TIPO DOCUMENTO |
SENTENZA
|
NUMERO |
1791 |
DATA |
11/03/2003
2003/03/11 |
RIFERIMENTO |
|
NOTA |
INTERO
TESTO |
|
|
TITOLO |
DPR
05/06/2001 N. 328 - ORDINAMENTO PROFESSIONALE - RICORSO DEL CNI -
SALVAGUARDIA DELLE PRECEDENTI COMPETENZE PROFESSIONALI - RIGETTO |
TESTO |
FATTO |
PENSIONI, INTESA CASSE-LAVORO
Più
vicina la possibilità di sommare i contributi previdenziali accreditati in più
gestioni per perfezionare il diritto alla pensione. Giovedì il sottosegretario
al ministero del Lavoro, Alberto Brambilla, sottoporrà la proposta alle
rappresentanze sindacali dei liberi professionisti. Il progetto - su cui si è
raggiunto il consenso delle Casse private - correggerà le previsioni della
delega previdenziale, approvata dalla Camera. La principale novità è il
riferimento, per il calcolo delle prestazioni, a un sistema contributivo
"ad hoc" per gli enti privatizzati in base al decreto legislativo
509/94. È comunque previsto un coefficiente correttivo per premiare gli
iscritti con maggiore anzianità nella stessa gestione, così da ridurre il
differenziale rispetto alle prestazioni determinate con il retributivo.
Tuttavia, qualora l'anzianità maturata nella gestione «sia uguale o superiore a
quella minima richiesta per il conseguimento del diritto alla pensione di
vecchiaia», si applicherà il sistema "ordinario" della gestione.